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Io so che molti voi conoscono già la meditazione, e, sapete com’è - sappiamo cos’è la meditazione, vogliamo praticare la meditazione, ed esistono così tanti tipi di Meditazione, ma a me piacciono questi tre passi base essenziali della meditazione, ovvero cosa abbiamo bisogno di sapere prima di meditare, cosa dobbiamo fare.
La prima parte è ascoltare. Ascoltare significa raccogliere informazioni, e, ovviamente, secondo la Tradizione, ascoltare è la via principale di studiare, di raccogliere informazioni, e oggi possiamo ascoltare anche tramite la lettura, perché è facile procurarsi i libri, e possiamo leggere i libri, leggere anche on line vari vari articoli, ci sono così tante risorse.
Questa è la ragione, dunque, per cui, in realtà, prima di mettervi davvero a meditare, è bene raccogliere informazioni, o leggere più articoli, e leggere più libri, soprattutto quelli facili e semplici per prima cosa, non dovremmo tuffarci in complicati testi filosofici.

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Questo per quanto riguarda ascoltare, e leggere.
E potete trovare anche molte semplici meditazioni, meditazioni guidate, anche su YouTube, lo sapete.
Il solo problema, nel raccogliere informazioni, è quando ne avete collezionate troppe, e rimanete intrappolati nella vostra collezione. È come lo shopping, comprate tutto quanto, comprate così tante cose che poi non sapete che fare dei vostri acquisti. Ecco perché, mentre raccogliete le vostre informazioni, è bene anche riflettere un po’, su che genere, e chi volete ascoltare, e quale tipo di insegnamenti volete ascoltare.
Se andate in un negozio e sapete di cosa avete bisogno, o avete una lista di quel che volete comprare, allora fate i vostri acquisti in base a quello, altrimenti alcuni hanno una dipendenza da shopping, e semplicemente vanno di negozio in negozio e comprano.
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Beh, la Sindrome da acquisto compulsivo è una patologia vera e propria.
Se facciamo in questo modo con gli insegnamenti, sapete - c’è un qualsiasi tipo di insegnamento, ovvio, voglio partecipare! Voglio questo, ho bisogno di questo e quello. Ebbene, quando collezionate troppe informazioni, vi ci perdete in quelle informazioni.
Questo è il primo passo.
E allora, il secondo, il passo successivo, non funziona.
E quindi, sì, è importante ascoltare. E sapete che ascoltare è raccogliere informazioni, comprare libri o quant’altro, o ascoltare gli insegnanti, tutto quello che volete va bene, ma dovete conoscere i vostri limiti.
Dovete essere consapevoli dei vostri limiti.
Ed è anche bene che abbiate una direzione abbastanza chiara.
Se siete interessati alla meditazione Zen, in stile Giapponese, siate più aderenti a quella. Se preferite la Tan, la Tradizione Cinese, seguite maggiormente quella, o la Vipassana, o Shamata, o la Tradizione Theravada.
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Penso che in generale sua meglio che rimaniate più o meno aderenti ad una tradizione, e così vostre informazioni, e cerchiate di fare chiarezza.
Sennò tutto quel che capita lo comprate come fosse cibo, un cibo Tibetano Vajrayana, e poi, saltando in qua e là, mischiate tutto insieme.
Ma così, se mangiate contemporaneamente ogni tipo di cibo diverso, non digerite bene.
Bene, questa è la prima parte.
Vi sto dando istruzioni molto semplici a riguardo, che libri dovreste leggere, quali insegnamenti dovreste ascoltare, e quanti, e quante informazioni dovreste raccogliere.
Vi sto solo dicendo, dovete essere consapevoli di quali siano i vostri limiti.
Quindi, una volta raccolte le informazioni, allora le analizzate con cura, bene.
Tradizionalmente, la chiamiamo la parte analitica. Valutare bene significa assistere ad un insegnamento, e poi riflettere su quell’insegnamento con molta attenzione.

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Non è tipo - sapete com’è - oh, l’ho ascoltato, suona proprio bene, ho sentito una buona energia con quel maestro, oh, che bella vibrazione, sì, ha senso per me- e cose del genere.
Non dovremmo prenderla in modo un Po’ superficiale.
Perché se noi raccogliamo informazioni alla leggera, superficialmente, e anche l’analisi, la parte della riflessione, è fatta superficialmente, ne deriverà che anche il passo successivo, il terzo passo, la meditazione, sarà superficiale.
Se vogliamo assumere una medicina erboristica, abbiamo qualche problema di salute e vogliamo una medicina, vogliamo esser sicuri di assumere una medicina di buona qualità, una buona medicina, la medicina giusta.
Qui è lo stesso.
Quindi quando pensiamo alla meditazione in generale, è bene rifletterci in maniera un po’ più attenta e profonda.
Non è come andare semplicemente in negozio e comprare tutto,
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e ora, sapete com’è - sono un meditante, e sono questo e quello. È solo un modo di mettersi in mostra, no?
E neanche seguire troppo le mode, sapete - la meditazione Mindfulness è di moda, tutti la fanno, la faccio anch’io.
Quindi prendetela, dovreste prenderla, almeno un po’ seriamente.
Analizzare, poi, significa riflettere accuratamente.
Quindi dovreste davvero analizzare, o riflettere con attenzione, per verificare: funziona, è qualcosa di realmente utile per voi, o no?
Certo può essere che alcuni non siano così abili nell’analizzare, e allora è bene parlarne con i vostri amici, parlarle di quel libro, di quell’insegnamento, e cercare di comprenderlo meglio.
E ovviamente ci sono molte meditazioni, lo sapete, che dicono: - tu medita e basta.
Sapete, quella semplice - medita e basta.
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Non pensare troppo. Non analizzare. E non andare a cercare troppo. Meditare e basta significa - ok, io medito. Ma vedete, c’è una mancanza di chiarezza.
Se ci insegnano a meditare e basta - e, vedete, meditiamo con la confusione, in seguito le varie emozioni, e sensazioni, sentimenti, tutto quello che capita, le sfide che arrivano, noi non siamo in grado di gestirle.
Quindi ascoltare, e poi analizzare, e solo allora meditare. Il terzo passo è meditare. È questo che dovremmo ricordarci.
Normalmente noi vogliamo cominciare subito a meditare, e poi - oh, la mia meditazione non sta funzionando, e quindi cos’è che non va… Oh. Ora, ho bisogno di raccogliere informazioni. Oh no, ho messo insieme troppe cose. Troppe informazioni, ora sono confuso.
Vedete, è come se prendessimo la medicina sbagliata. Il modo di assumere la vostra medicina è sbagliato. Può darsi che il dosaggio sia sbagliato, e anche la medicina sia sbagliata, e tutto va a rotoli. Chiaro.
E poi, cosa significa realmente Meditazione.
Oggi voglio porre l’attenzione soprattutto, su una Meditazione, diciamo così, realistica.
Meditazione realistica significa qualcosa che sia a portata di mano, qualcosa che fa parte davvero della nostra vita. Non una sorta di fantasia, o di idea illusoria. Cos’è la meditazione, e quali sono le mie sensazioni, e i miei risultati, e come mi sento alla grande e beato con la meditazione…
Ovviamente non sto criticando questa parte dei risultati ed esperienze della meditazione.
Ma, dunque, realistica, concreta.
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Quindi, meditazione significa divenire familiari.
E normalmente diciamo divenire familiari con voi stessi, e le vostre emozioni, i vostri sentimenti, la vostra visione, certo, con tutto ciò che vi circonda.
E allora accade che, quando diciamo meditazione: - oh, sì, io conosco me stesso. Vedi, questo sono io. Io sono così. Esatto. E conosco me stesso perché ho praticato la meditazione.
E, vedete, non è abbastanza.
È proprio questo che voglio dirvi.
E allora, meditare significa divenire familiari con la vostra famiglia.
Bene. Tutti noi abbiamo la nostra famiglia, e qual è la nostra connessione con la nostra famiglia?
Chieditelo, poniti la domanda su te stesso.
Giusto per raccontarvi una curiosità, Laura mi inviò questa pagina, proprio questa, e c’era un monaco in meditazione. Io le chiesi - Laura, puoi sostituire questo monaco con una donna che sta cercando di meditare, mentre i bambini le strillano intorno e il marito urla?
Bene.
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Questa è la vita reale. Questa è una vita concreta. Comprendete?
Dobbiamo rimanere con la meditazione, con qualcosa di concreto. Non soltanto quando meditiamo: - Beh, quando medito, divento un monaco, sono uno Yogi.
Bene, medito per 10 minuti, 10 minuti sono libero dai problemi.
Ma che ne è dopo la meditazione?
Dobbiamo affrontare chi vive con noi.
E allora cominciamo a dare la colpa a chiunque. Ok, mia madre è psicotica, mio padre è depresso, mia sorella è un’aspirante suicida, mio fratello è una persona orribile. Giusto? E i miei figli, poi, tutti pazzi, sono iperattivi.
Capite? Vi pare che abbia senso? No, non ha minimamente senso.
Se sei un meditante, se mediti davvero, beh, dovresti affrontarla diversamente.
E soprattutto dovresti smettere di dare la colpa agli altri, prima di tutto a coloro che ti sono vicino, che ti stanno accanto.
Ecco perché vi dico, quando diciamo: “meditazione significa diventare familiari con voi stessi” - Sì. Io conosco me stesso. Quando medito sono un santo, sono benedetto, sono un monaco, sono uno Yogi, sono una Yogini, io sono super questo e quello.
È solo un delirio.
Trascrizione e video editing di Laura B. e traduzione di Marie C. video corto tratto dal ritiro Free & Beautiful Mind - 3 STEPS OF MEDITATION | Free & Beautiful Mind retreat | Dr. Nida Chenagtsang